La paga base (detta anche minima contrattuale o tabellare) rappresenta la retribuzione minima prevista dai contratti collettivi nazionali di categoria corrispondentemente alla categoria e alla qualifica attribuita al lavoratore. Adesso si aggiungono gli scatti di anzianità, considerati come “premi” per ii lavoratore fedele all’azienda ed attribuiti a scadenza solitamente biennale o triennale.
L’indennità di contingenza, invece, e considerata un automatismo retributivo indicizzato al costo della vita in misura fissa, che dal 1992 (anno del la sua soppressione) non aumenta più periodicamente (a differenza dell’ “anzianità”) bens1 viene riconosciuto soltanto per i importi maturati fino a quella data.
II mancato adeguamento dei salari al costo della vita causato dalla soppressione dello strumento della “scala mobile”, e stato ridimensionato dall’introduzione dell’E.D.R. di cui, pero, usufruisce soltanto ii settore privato.
Come stabilisce la legge, tutti i datori di lavoro hanno l’obbligo di “con segnare, all’atto della corresponsione della retribuzione, ai lavoratori di pendenti, con esclusione dei dirigenti, un prospetto di paga in cui devono essere indicati ii nome, cognome e qualifica professionale del lavoratore, ii periodo cui la retribuzione si riferisce, gli assegni familiari e tutti gli altri elementi che, comunque, compongono detta retribuzione, nonché, distintamente, le singole trattenute”.
Si tratta della cosiddetta “busta paga” che, nata appunto come busta con tenente materialmente ii salario degli operai, ha assunto nel tempo un ruolo sempre più importante nel rapporto di lavoro, diventando di fatto ii documento cantabile nel quale vengono riportati tutti gli elementi relativi al rapporto di lavoro, con particolare riferimento a quelli che determinano la retribuzione netta del lavoratore che la riceve.