Oui parliamo di un tipo di contratto di lavoro che potremmo definire “ibrido”. II contratto di collaborazione coordinata e continuativa (chiamato an che co.co.co) e, infatti, una sorta di via di mezzo tra ii lavoro dipendente e quello del libero professionista: ii lavoratore, pur avendo un rapporto continuativo con ii medesimo datore di lavoro, presta ii proprio lavoro in modo totalmente autonomo e senza alcun vincolo di subordinazione.
In poche parole, al lavoratore viene data piena autonomia nella gestione dei propri orari, del proprio luogo di lavoro e delle modalità di svolgimento dello stesso.
II contratto co.co.co. ha solitamente queste caratteristiche:
- l’autonomia del lavoratore
- la natura personale della prestazione
- ii coordinamento continuativo con ii committente
- ii contenuto artistico-professionale della mansione
Per ciò che concerne la retribuzione di un co.co.co, i contributi relativi da versare sono per 2/3 a carico del datore di lavoro e per 1/3 a carico del lavoratore. II datore di lavoro, ad ogni modo, mantiene l’obbligo ad agire come sostituto d’imposta versando anche la parte a carico del dipendente, trattenendola dalla busta paga di quest’ultimo.